Zebratox

Utilizzo del modello zebrafish per lo studio della tossicità di miscele pericolose di origine industriale

Il territorio della Provincia di Brescia è caratterizzato dalla presenza di industrie metallurgiche da cui si originano polveri di abbattimento fumi ad elevato tenore di zinco, a cui sono cautelativamente attribuite le caratteristiche di pericolosità per l’ambiente sulla scorta del loro contenuto in ossidi. Tuttavia, lo zinco presente in una forma cristallina cosiddetta “spinello” potrebbe non essere significativo, non rappresentando una sostanza classificata come pericolosa dalla normativa vigente. 

RAMET in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia ed il locale dipartimento APRA ha attivato un innovativo programma di ricerca per verificare la reale tossicità associata alle effettive caratteristiche chimico-fisiche dei suddetti materiali che interessa le metodiche di prova previste dal Regolamento Europeo REACH.

 

Questo Regolamento riporta il saggio di tossicità acuta per i pesci (effettuato sulla specie danio renio, comunemente noto come zebrafish) tra i metodi per la determinazione della tossicità ambientale, metodica molto impegnativa e complessa da gestire. 

 

Obiettivo del progetto è lo sviluppo di un test condotto non sui pesci adulti ma sugli embrioni di zebrafish per valutare la tossicità delle polveri di acciaieria e fonderia in relazione al contenuto degli ossidi di zinco.

Infatti il test di tossicità su embrioni di zebrafish rappresenta una valida alternativa che, a parità di sensibilità e specificità, consente notevole  semplificazione, economicità e rapidità di esecuzione, oltre che collocarsi nella direzione tracciata dalla comunità europea volta a ridurre l’impatto della sperimentazione su animali vivi.

 

Il progetto, per la parte sperimentale, è attualmente in svolgimento presso la Facility Zebrafish dell’Università di Brescia, cui il Consorzio RAMET fornisce il materiale di studio e le relative conoscenze tecnologiche, mentre il Dipartimento di ARPA Brescia collabora per la caratterizzazione chimico-fisica del materiale, nonché l’eventuale conduzione di test di tossicità sulle altre specie acquatiche previste dalla normativa (daphnia e alghe).

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