Progetto UNIDO per la riduzione dei POPs

L’Associazione Industriale Bresciana e RAMET hanno ospitato lunedì 23 settembreuna delegazione composta da 23 rappresentanti delle istituzioni thailandesi nell’ambito del prestigioso progetto internazionale di sharing delle conoscenze tecnologiche “Greening the scrap metal value chain through Promotion of BAT/BEP to Reduce U-POPs Releases from Recycling Facilities”.


Il progetto, concepito da UNIDO (l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove lo sviluppo industriale per la riduzione della povertà, la globalizzazione inclusiva e la sostenibilità ambientale) e partecipato a livello nazionale da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), si propone l’importante obiettivo di ridurre l’impatto delle attività metallurgiche da riciclo di rottame con particolare riferimento alle emissioni di POPs (diossine, furani e PCB) nel territorio thailandese.

Nel 2018 AIB, con l’affiancamento tecnico di RAMET, ha risposto alla chiamata di UNIDO, per l’esperienza sul tema delle emissioni industriali di POPs. Una esperienza tecnica, quella delle aziende del territorio bresciano, maturata negli anni e cominciata, quasi venti anni fa, con un progetto sperimentale, proprio in collaborazione con ENEA e il dott. Spezzano, che consentì allora, primi in Italia e in Europa, di quantificare e caratterizzare le emissioni di Diossine e PCB dagli impianti della metallurgia secondaria e negli anni di arrivare ad una sorprendente riduzione di quelle stesse emissioni.


La delegazione è stata successivamente in visita alla ORI Martin di Brescia, Feralpi Siderurgica a Lonato e Agroittica a Calvisano alla Raffmetal di Casto, all’Alfa Acciai di San Polo e infine nella sede di A2A, a Brescia.

“Il progetto fornirà un importante contributo alla generazione e alla diffusione nell’industria thailandese del riciclo di rottame metallico delle conoscenze tecniche necessarie per la riduzione delle emissioni di POPs sulla base di considerazioni di fattibilità tecnica e replicabilità – spiega il Dr. Pasquale Spezzano, di ENEA –. Dopo diversi anni di collaborazione con UNIDO nel settore specifico della metallurgia di seconda fusione in Paesi in via di sviluppo, sono lieto che oggi ci si ritrovi a Brescia per parlare di metallurgia e ambiente, e per mostrare ai nostri ospiti le tecnologie applicate agli impianti del territorio, che hanno portato nel corso degli anni ad una progressiva riduzione delle emissioni e dell’impatto sull’ambiente”.

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